Anche dopo aver cambiato compagnia telefonica, accade spesso che l’operatore precedente – ed, in particolare, un noto operatore di rilievo nazionale – addebiti somme per contributo di attivazione fedeltà e vendita a rate del router, e che le fatture contenenti tali addebiti proseguano per anni.
Tali addebiti sono legittimi ?
In linea di principio, la risposta è affermativa, anche se non c’è dubbio che tali clausole siano non poco onerose per i clienti.
Devono, però, essere precisati due aspetti, estremamente rilevanti.
In primo luogo, la clausola previdente tali oneri, dev’essere stata accettata dal cliente al momento della conclusione del contratto.
Tale accettazione potrà risultare anche mediante rinvio alle condizioni generali di contratto, ai sensi dell’art. 1341 c.c., purchè, tuttavia, le clausole relative al contributo di attivazione fedeltà ed alla vendita a rate del router, siano state chiaramente, ancorchè sommariamente, specificate nel loro contenuto.
Ciò alla luce dell’art. 98 quater decies del Codice delle Comunicazioni elettroniche, così come modificato dal D.Lgs. n° 2017/2021.
In precedenza, l’art. 3 della delibera n. 252/16/CONS, nel ribadire l’obbligo di carattere generale di formulare condizioni economiche trasparenti, aveva prescritto che fossero evidenziate dall’operatore “tutte le voci che compongono l’effettivo
costo dei servizi di comunicazione elettronica” (comma 1) e che, in caso di promozioni, fossero illustrati “in modo chiaro e inequivocabile lo sconto o il ribasso effettuato, il prezzo normale di vendita del servizio allo scadere della promozione e l’eventuale costo da sostenere in caso di risoluzione anticipata del contratto” .
L’AGCOM stessa ha recentemente ribadito tale posizione, sanzionando l’operatore per la violazione degli obblighi di trasparenza :
https://www.agcom.it/documents/10179/20803847/Delibera+591-20-CONS/1eb931c5-1ea9-495f-9e83-2db6ed982480?version=1.0
Il secondo aspetto che si dovrà valutare, inoltre, è la periodicità di tali addebiti.
Finchè, infatti, l’operatore proseguirà nell’addebitare tali somme a rate bimestrali o mensili, anche dopo il passaggio ad altro operatore, la condotta (sempre che ricorrano le condizioni di cui al punto precedente) dovrà considerarsi corretta.
Diverso, sarebbe, invece, se l’operatore emettesse una fattura contenente una “maxi-rata” finale contenente tutte le rate residue.
In questo caso, il cliente potrà contestare la fattura e richiederne lo storno.
Per maggiori approfondimenti in tema di penali e oneri non dovuti, si rimanda ad un precedente contributo del sito :
Buongiorno,
ho l’esigenza di disdire un abbonamento Fibra Ottica, ma mi viene chiesto un contributo di 9 euro ogni mese fino al 24esimo dall’attivazione.
Questa cifra è così giustificata:
“il contributo di attivazione è di 265,90 è scontato a 49,90 il costo è incluso nell’offerta”
All’inizio del contratto fra le spese dell’abbonamento compare
“Contributo attivazione FIBRA rid UNA TANTUM 49,90€”
Io lo interpreto così: ” ti devo far pagare 265,90 ma se fai il contratto con me te lo sconto a 49,90 e te lo metto melle spese dell’offerta. (del resto anche il depliant reclamizzava “Attivazione 49,90″ ”
Ora mi chiedo se sia leggittima la loro richiesta e se la loro pubblicità rientra fra quelle ingannevoli.
Buongiorno Stefano,
per poterti dare una risposta esauriente, dovrei poter esaminare nel dettaglio la documentazione contrattuale.
Da quanto mi esponi, tuttavia, Ti consiglierei di rivolgerTi ad un Avvocato, per valutare l’opportunità della contestazione delle fatture che l’operatore emetterà nei Tuoi confronti.
Spero di esserTi stato utile, Ti auguro una
Buona giornata.